Inizialmente avevo parlato di questo libro nel post precedente, poi ho pensato che valesse la pena dedicare alle balene e ai delfini un post tutto loro.
Io e il Capitano stiamo leggendo, più o meno in tandem, un bel libro di Diane Ackerman "La notte delle balene, e altre avventure di pipistrelli, coccodrilli e pinguini"
L'autrice riporta notizie e esperienze appassionanti, condivise con scienziati, zoologi, osservatori e studiosi "sul campo".
Nella parte dedicata alle balene Roger Payne (autore di un libro che mi piacerebbe leggere e che ho inutilmente cercato ovunque, ma ormai, ahimè, fuori catalogo, "La vita segreta delle balene") espone una teoria che conferma un mio pensiero sull'intelligenza dei cetacei: "Ci sono buone ragioni per sospettare che il cervello dei cetacei - delfini compresi- sia uguale al cervello umano, se non addirittura più complesso. Tanta complessità deve avere una funzione importante nella vita delle balene e dei delfini. Ma nessuno ha la minima idea di quale possa essere questa funzione. Non esiste nemmeno una teoria convincente. [...] il cervello è un organo costosissimo da mantenere e da far funzionare. Per esempio, durante le prime settimane di vita il cervello degli esseri umani, che hanno un rapporto cervello-corpo non dissimile da quello dei delfini appena nati, ha bisogno di circa un terzo dell'intero metabolismo per funzionare. E' una cosa molto dispendiosa. Quindi non ci si ritrova con un cervello di lusso così, per caso. Se hai un cervello di lusso ci deve essere una ragione molto importante. E' la selezione naturale che te lo dà, e se i vantaggi che questo cervello ti offre spariscono, lo perdi, e lo perdi in fretta. Ciò significa che le balene e i delfini usano il loro cervello per fare qualcosa che ha un'importanza fondamentale nella loro vita. [...] Ma non sappiamo cosa sia."
Payne da anni studia e raccoglie i canti delle megattere. Vi assicuro che ascoltarli è una cosa da brividi!
Incontrare i delfini è fantastico. Ogni volta si rivive la stessa emozione, soprattutto quando si incontrano le stenelle, più giocose e socievoli dei tursiopi placidi, schivi e riservati.
Tutte le volte che è capitato che siano venute sotto la prua della barca io ho avuto la certezza assoluta che mi guardassero, e si divertissero un mucchio!
La conferma che sono loro a cercare noi, perché ne ricavano un vero piacere, l'abbiamo avuta una notte, durante una traversata tra la Sardegna e Livorno.
Era una notte particolarmente buia e senza vento, io e Marco, inserito il pilota automatico, eravamo seduti sul passavanti destro e guardavamo il plancton illuminarsi al passare dello scafo nell'acqua (è una cosa che mi piace particolarmente). Ad un certo punto, nel buio assoluto abbiamo visto saltare "qualcosa" di luminescente a circa tre metri da noi; io ho esclamato "deve essere un pescione, per saltare così!"
Altro che pescione! molto di più! dopo pochi secondi due delfini si sono letteralmente "illuminati" lungo la murata destra della Filibusta, per poi passare sotto lo scafo, saltare a sinistra e andare verso la prua.
Lasciavano una scia luminosa nell'acqua che sembrava una polvere d'argento. Loro due sotto e noi due stesi sopra la prua con le braccia protese verso l'acqua, quasi a toccarli, abbiamo passato per lo meno 5 minuti a "comunicare" la gioia reciproca di esserci incontrati, e di sicuro loro volevano farsi vedere, perché se non si fossero avvicinati e palesati, in quel buio fitto non li avremmo mai scorti!
Mi emoziono ancora adesso a pensarci, e sono passati quasi due anni!
Auguro a tutti un incontro notturno così ravvicinato, è uno dei regali che il mare può fare.
Io e il Capitano stiamo leggendo, più o meno in tandem, un bel libro di Diane Ackerman "La notte delle balene, e altre avventure di pipistrelli, coccodrilli e pinguini"
L'autrice riporta notizie e esperienze appassionanti, condivise con scienziati, zoologi, osservatori e studiosi "sul campo".
Nella parte dedicata alle balene Roger Payne (autore di un libro che mi piacerebbe leggere e che ho inutilmente cercato ovunque, ma ormai, ahimè, fuori catalogo, "La vita segreta delle balene") espone una teoria che conferma un mio pensiero sull'intelligenza dei cetacei: "Ci sono buone ragioni per sospettare che il cervello dei cetacei - delfini compresi- sia uguale al cervello umano, se non addirittura più complesso. Tanta complessità deve avere una funzione importante nella vita delle balene e dei delfini. Ma nessuno ha la minima idea di quale possa essere questa funzione. Non esiste nemmeno una teoria convincente. [...] il cervello è un organo costosissimo da mantenere e da far funzionare. Per esempio, durante le prime settimane di vita il cervello degli esseri umani, che hanno un rapporto cervello-corpo non dissimile da quello dei delfini appena nati, ha bisogno di circa un terzo dell'intero metabolismo per funzionare. E' una cosa molto dispendiosa. Quindi non ci si ritrova con un cervello di lusso così, per caso. Se hai un cervello di lusso ci deve essere una ragione molto importante. E' la selezione naturale che te lo dà, e se i vantaggi che questo cervello ti offre spariscono, lo perdi, e lo perdi in fretta. Ciò significa che le balene e i delfini usano il loro cervello per fare qualcosa che ha un'importanza fondamentale nella loro vita. [...] Ma non sappiamo cosa sia."
Payne da anni studia e raccoglie i canti delle megattere. Vi assicuro che ascoltarli è una cosa da brividi!
Incontrare i delfini è fantastico. Ogni volta si rivive la stessa emozione, soprattutto quando si incontrano le stenelle, più giocose e socievoli dei tursiopi placidi, schivi e riservati.
Tutte le volte che è capitato che siano venute sotto la prua della barca io ho avuto la certezza assoluta che mi guardassero, e si divertissero un mucchio!
La conferma che sono loro a cercare noi, perché ne ricavano un vero piacere, l'abbiamo avuta una notte, durante una traversata tra la Sardegna e Livorno.
Era una notte particolarmente buia e senza vento, io e Marco, inserito il pilota automatico, eravamo seduti sul passavanti destro e guardavamo il plancton illuminarsi al passare dello scafo nell'acqua (è una cosa che mi piace particolarmente). Ad un certo punto, nel buio assoluto abbiamo visto saltare "qualcosa" di luminescente a circa tre metri da noi; io ho esclamato "deve essere un pescione, per saltare così!"
Altro che pescione! molto di più! dopo pochi secondi due delfini si sono letteralmente "illuminati" lungo la murata destra della Filibusta, per poi passare sotto lo scafo, saltare a sinistra e andare verso la prua.
Lasciavano una scia luminosa nell'acqua che sembrava una polvere d'argento. Loro due sotto e noi due stesi sopra la prua con le braccia protese verso l'acqua, quasi a toccarli, abbiamo passato per lo meno 5 minuti a "comunicare" la gioia reciproca di esserci incontrati, e di sicuro loro volevano farsi vedere, perché se non si fossero avvicinati e palesati, in quel buio fitto non li avremmo mai scorti!
Mi emoziono ancora adesso a pensarci, e sono passati quasi due anni!
Auguro a tutti un incontro notturno così ravvicinato, è uno dei regali che il mare può fare.
10 commenti:
Finalmente vi rileggo e mi emoziono...
Mi avete fatto tornare alla mente quel che mi è successo circa 3 anni fa ... Come forse vi ho già detto, anche io vado per mare, fin da quando ero piccolina.. Spesse volte mi è capitato di incontrare al largo di Camogli, branchi di delfini... L'ultima volta, appunto 3 anni fa, io ed un cucciolo di gronco ci siamo innamorati e guardati dall'acqua alla prua per un bel pezzo di mare... Non dimenticherò mai quegli occhi, quello sguardo dolcissimo che chissà cosa voleva dirmi... Da quel giorno, tutte le volte che metto in moto i motori ed esco dal porto, spero di rivivere questa esperienza, ma per ora, nulla...speriamo quest'estate!!!
Un abbraccio e buon inizio settimana!
Il mare fa davvero grandi doni.
Anche a noi (a me e a mio fratellone) da piccoli il mare ci ha regalato un incontro con i delfini... ci aveva portato il mio papà, con un gommoncino piccolissimo, vicino all'isola di serpentare (Costa Rey - Villasimius)!
Ancora lo ricordo!
nasinasi sognanti
@Sere forse volevi dire un cucciolo di grampo, il gronco è una specie di murena e piuttosto bruttino pure...(sarà stato un laspsus) sei stata davvero fortunata, non sono frequenti gli incontri con i grampi.. io non ne ho mai visti, ma tursiopi, stenelle, globicefali e balene si! ma non mi basta mai...
@Micia dal gommoncino!!!! praticamente eri in acqua con loro... mi vengono i brividi!!
OOOOooooOOoops... Lapsus... non ero convinta del nome, sapevo mi avreste corretta! hihiihihih.......
Meravigliosi, comunque!!! ^_^
Anch'io ho visto i delfini (stenelle tante e qualche delfini) la notte della traversata in Corsica. Era quasi l'alba, ema era a dormire e io da sola di guardia. Ho cominciato a tremare dall'emozione e dalla felicità. Non riuscivo nemmeno a prendere in mano la macchina fotografica. E' stata una delle più belle emozioni della mia vita. Al ritorno lo stesso, sempre in mezzo al mare, quasi ad accompagnarci. Uno poi rimasto un bel po' a giocare davanti alla prua della barca e quasi riuscivamo a toccarlo... Mamma mia che bei ricordi, e che voglia di una distesa infinita d'acqua, e del silenzio che c'è là in mezzo.
Un abbraccio ragazzi e...coraggio, che tra un po' tornate a navigare!
@Katia, comprendo benissimo cosa vuoi dire con "Ho cominciato a tremare dall'emozione e dalla felicità"... è una cosa che vivo anch'io ogni volta... ed è bellissimo sapere che una cosa così semplice possa dare emozioni simili... fa sentire più vivi.
Un abbraccio a te :o)
Carissimi, come è bello, qui seduto in poltrona in silenzio a Milano leggere di avventure per mare. Quello che io non scorderò mai e ancora oggi, come voi dite, mi fa venire brividi e pelle d'oca è stato il veloce incontro di due anni fa davanti a Montecristo in agosto (conoscete Goffredo il guardiano?) quando da lontano scorgemmo un enorme "pallone gigio scuro" su cui puntammo veloci, forse troppo veloci, che ben presto si rigirò, ci fece vedere per un pò una enorme pinna o coda e poi scomparve per sempre nel nulla, verosimilmente infastidito dal rumore del "nostro" ferro da stiro (o come lo chiami tu Valeria?): mi dissero che era un Capodoglio! Non siamo mai contenti: troppo grande, troppo lontano, troppo breve....
A proposito di Roger Payne se riesco a procurarmi o The Whale del 1970 o Among Whales del 1996 vi interessano? Mille complimenti per il vostro blog e coraggio per il rimessaggio!
un capodoglio!!!.... che meraviglia tullio... sempre troppo brevi questi incontri..
i ferri da stiro li chiamo anch'io così, oppure bagonghi o smoker...
riguardo a Payne, per ora spero ancora di trovare l'edizione di mondadori in italiano (tra l'altro Monica ne ha una copia, prima o poi me la presterà), se non dovessi trovarla allora ripiegherò su quella in inglese... grazie per averci pensato e per l'incoraggiamento :o)
Mamma, che cosa emozionante deve essere stata!
Che bella la storia del "cervello di lusso" che non ci si ritrova per caso, ma perchè deve funzionare per qualcosa. Non dubito che i cetacei usino il loro cervello deluxe al meglio... qualche volta invece mi viene l'atroce sospetto che gli esseri umani non facciano altrettanto... :)
Cercherò subito questo libro che segnali, visto che mi è stato impossibile rintracciare "La balena e la furia" di Farley Mowat (tu per caso sei riuscita a leggerlo?) e l'argomento mi appassiona alquanto!
@Viviana io direi, purtroppo, che più che sospetto è una certezza il fatto che l'uomo usi malissimo il suo cervello... basta guardarsi intorno...
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