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venerdì 22 maggio 2009

* Pubblicità per niente occulta: Casafòra

Oggi voglio parlarvi del ristorante dei miei cognati, Silvia e Stefano, perché è un posto accogliente dove si respira un'aria familiare grazie alla schiettissima simpatia di Silvia e alla cucina viareggina di Stefano.
E' il ristorante dove abbiamo pranzato quando io e il Capitano ci siamo sposati, forse qualcuno ricorderà le foto che abbiamo scattato lì in quell'occasione.
Casafòra si trova nel bellissimo parco di Migliarino, a Marina di Vecchiano, sulla spiaggia che sta tra il fiume Serchio e Viareggio.
E' proprio su questa spiaggia che Stefano, che oltre ad essere un ottimo cuoco ha anche uno spirito creativo notevole, raccoglie rami di tutte le dimensioni e fogge portati dal fiume e spiaggiati dalle mareggiate invernali, dando vita a fantasiose composizioni come l'insegna del ristorante

le lampade che arredano l'interno



La sala interna circolare, dai colori caldi e accoglienti, è piena di oggetti curiosi che rimandano al mare e alla natura rigogliosa della tenuta che ospita il ristorante


Ci si può perdere ad osservare ogni piccolo dettaglio, frutto di una ricerca appassionata dei due proprietari

Nelle belle giornate di primavera e dell'autunno, per non parlare di quelle estive, ci si gode, a scelta, il sole o l'ombra sull'ampia terrazza esterna

circondata dalle piante tipiche della macchia mediterranea, come il cisto ,il fiore che sembra fatto di carta velina


dove a volte si fanno incontri ravvicinatissimi, come con questa bella e audace ballerina bianca
(a noi è capitato addirittura che ci attraversasse la strada una mamma daino con piccolino al seguito!)



e dove l'atmosfera diventa assai suggestiva di sera al lume delle candele...

La cucina di ispirazione viareggina è, naturalmente a base di pesce freschissimo, ma è possibile gustare anche un ottimo ragù e bistecche di mucco pisano, una razza originaria della zona compresa tra la Tenuta di San Rossore, San Giuliano Terme, Pontasserchio e Migliarino Pisano allevata soprattutto allo stato semibrado.
Io e il Capitano ci andiamo abbastanza di frequente, l'ultima volta sono stata pizzicata a fine giornata in flagrante reato di "intrufolamento nelle cucine e assaggio"


Insomma noi siamo di parte certo, ma se capitate da quelle parti e siete amanti della buona cucina nonché della verace simpatia dei toscani allora ve lo consigliamo...

e se dite che vi mandiamo noi, di sicuro avrete un piccolo sconto!

domenica 17 maggio 2009

* E diventarono terrestri...

I Filibustieri, con delfinetta nella pancia, hanno trovato casa e sono diventati "terrestri"...
la nostra "terrestritudine" durerà un anno, al massimo un anno e mezzo, poi si vedrà...
L'intenzione è di tornare sulla Filibusta al più presto ovviamente, già ci manca, ma nella casa terrestre si sta bene: in una palazzina a due piani, con tanto verde intorno, due stanze con cucina e bagno, inutile dire che a noi sembra enorme!
L'abbiamo trovata in un posto tranquillo dove si sentono di più i cinguettii dei passerotti e delle rondini e il tubare delle tortore, che i rumori delle auto e dei motorini che passano per strada poco di frequente, è molto luminosa ed esposta a sud, ha finestre in tutte le (poche) stanze, ha persino due piccoli balconi che abbiamo immediatamente fornito di portavasi con gerani, verbene e piantine aromatiche (perché anche a terra si continua a cucinare!), ed in ultimo, ma cosa più importante di tutte, è vicinissima al mare! si arriva a piedi in cinque minuti ad una piccola spiaggia di sassi, non molto agevole ma con l'acqua cristallina, in modo da non sentire troppa nostalgia...
ecco uno scatto rubato durante il trasloco

questa credenza "old style" che si trova in cucina è, secondo me, il mobile più bello della casa.
Al momento, l'unica cosa di cui ci possiamo lamentare è il forno: è elettrico e la cucina è di quelle dette "economiche", non si scalda abbastanza, al massimo raggiunge i 230° e li mantiene a fatica, ieri sera abbiamo fatto la pizza... la più orrenda che mi sia mai capitato di preparare! bleach!
Domani provo col pane... speriamo bene!
Per il resto... abbiamo pure le zanzariere dappertutto!!! che vogliamo di più!

giovedì 7 maggio 2009

* Prima crociera primaverile

In enorme ritardo, eccomi qui, a raccontarvi della tanto sospirata prima crociera della stagione, iniziata e proseguita senza sole e con tempaccio... ma comunque prodiga, come leggerete, di belle cose.
Siamo partiti per l'Elba il 22 aprile, cielo nuvolo e poco vento, onda formata di traverso: meglio non dire l'effetto che ha avuto sul mio stomaco che, come oramai sa chi ci segue regolarmente, è diventato ipersensibile. Speravamo in un miglioramento nei giorni a venire, anche confortati dalle previsioni che non erano malvagie, e poi aspettavamo Elena e Vincenzo che meritavano un po' di sole... e invece sole ne abbiamo visto poco e il tempo è stato così incostante e perturbato che i poveri meteorologi si saranno messi le mani nei capelli... non ne hanno azzeccata una che fosse una! soprattutto per quanto riguarda il vento che non solo è stato forte, ma ha soffiato quasi sempre da una direzione diversa da quella prevista... beh, è la primavera, e nessuno si azzardi più a dire che non esiste!
Per farvi un'idea, guardate che nuvoloni incombono alle spalle del nostro amico Ale


incrociato uscendo dalla rada di Portoferraio...
Nei giorni successivi il sole si è concesso solo insieme a un vento ghiaccio che non permetteva di goderselo granché, finché il cattivo tempo non ci ha costretti a restare fermi in porto a Marciana Marina per diversi giorni... e lì abbiamo stretto belle amicizie di pontile, ma solo con questa canina


e con un tordo pavone che difendeva il suo territorio tra le rocce,


perché il resto dei velisti erano tedeschi e tutti ingrugniti! Gli unici italiani che hanno ormeggiato accanto a noi, a causa del vento forte ci sono venuti addosso dando una botta sul musone di prua che ci ha fatto letteralmente saltare da tavola (stavamo pranzando)... un gran rumore ma nessun danno per noi (il musone in acciaio hand made del Capitano ha incassato benissimo il colpo), per loro un bel buco nel gelcoat dell'opera morta...
Quando finalmente i venti da sud ci hanno lasciato in pace e si è alzato un bel maestrale ci siamo spostati di nuovo in rada a Portoferraio e finalmente il 2 maggio c'è stata la tanto agognata giornata di sole pieno, caldo e senza vento freddo!
Da Portoferraio siamo andati verso la baia di Viticcio, e ... delfini!!!! tursiopi, per la precisione ( e se no, che lavagnetta sono!)






A Viticcio abbiamo fatto il nostro primo bagno!!! lo strumento di bordo segnava una temperatura dell'acqua di 18,4°, ma era troppo invitante e poi faceva finalmente caldo: il Capitano quasi per forza, munito di muta, per controllare l'elica che faceva uno strano rumore (infatti ci si era arrotolata una fascetta di plastica, di quelle per legare le merci sui pallet!!!), io e la delfina nella pancia, con la mia muta naturale di ciccia, siamo rimaste nell'acqua quasi un quarto d'ora.. in superficie era quasi tiepidina...

Dopo aver passato questa bellissima giornata, la prima in cui la nausea mi ha anche lasciata un po' in pace, all'1:30 della notte, mentre eravamo all'ancora in rada a Portoferraio, si è scatenato un temporale fortissimo, vento con raffiche a 35 nodi e onda di almeno un metro di prua (e chi va per mare sa bene come balla la barca in queste condizioni), il tutto è durato un'oretta e mezza, tra barche che aravano e che fuggivano per evitare di venire travolte da un'enorme tre alberi che aveva perso l'ormeggio... la nostra ancora Delta ha tenuto bene, non così bene il mio stomaco e il mio intestino che hanno deciso di allearsi e di farmi espellere in vari modi la cena fatta 5 ore prima! povera me!
Poi tutto si è calmato e noi abbiamo potuto dormire fino alle 7:00, ora prevista per partire per il rientro...
La traversata verso Livorno è stata caratterizzata da un bel vento che ci ha permesso di navigare a vela per la metà del tempo e da due begli incontri:
un pesce luna


qui non si vede un granché bene, perché è scappato via quasi subito, ma forse molti di voi li avranno visti all'Acquario di Genova dove ce ne sono due begli esemplari.
I pesci luna spesso nelle giornate di sole nuotano in prossimità della superficie, e visti da una barca, possono esser confusi con gli squali, dato che se ne vede soltanto una pinna, ma sono del tutto inoffensivi. (Qui una foto in cui si vede per intero).
Si nutrono di plancton, di piccoli pesci e di meduse, e l'incontro successivo forse spiega la presenza di questo esemplare, le vedete queste migliaia di bollicine in superficie?


ingrandite la foto... non sono per niente bollicine, ma Velelle, dette anche Barchette di San Pietro; si tratta di una colonia di idrozoi a forma di dischetto ovale di un bel blu intenso e del diametro di 4-7 cm, sormontato da una cresta verticale che sembra una minuscola vela (da cui appunto il nome "velella"). 
Al disotto della vela verticale, composta dalla forma medusoide, sono presenti vari idrozoi che svolgono diverse funzioni nutritive, difensive e riproduttive.
Le velelle vivono in alto mare, ma sospinte da venti e correnti si possono trovare anche vicino alla costa, e finiscono spiaggiate a migliaia. Tra i tentacoli vivono alghe simbionti. Le velelle inoltre hanno una caratteristica assolutamente eccezionale per un animale marino: sono in grado di respirare aria atmosferica!
Ne ho presa qualcuna con un secchio per fotografarle da vicino e poi le ho ributtate in mare, eccole: