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venerdì 30 novembre 2007

* sei giorni di assenza

Ben sei giorni che non scrivo nulla. In realtà non è successo niente degno di nota a parte piccole e banali cose quotidiane. Mi sono dedicata soprattutto al sito dell'Associazione e alla sua indicizzazione, un lavoro piuttosto alienante, ma mi tocca!
Da ieri abbiamo un ospite a bordo, anzi un' ospite. E' venuta Monica, la mia cugina-amica, che stamattina alle 4,00 è andata al largo della Corsica su un grosso peschereccio a per una battuta di pesca abissale di ricerca (è biologa della pesca). Al momento non abbiamo ancora notizie, ma speriamo che dopo le catalogazioni varie porti un po' di pesce da far esaminare al nostro palato!!

Abbiamo comprato un libro che Marco sta leggendo con passione, "La rivolta di Gaia " di James Lovelock... parla dello stato di salute, pessimo, della terra e delle cause che hanno generato questa situazione...indovinate un po' chi è la causa principale?? NOI... Lovelock sostiene però che Gaia non morirà, ci estingueremo noi... appena lo avrò letto anch'io ne farò un commento più dettagliato.

Ieri sera abbiamo visto il monologo di Benigni sul V canto dell'Inferno della Divina Commedia di Dante. Che capacità comunicativa! che eloquio!! ...affascinante stare a sentirlo... ogni volta mi fa venire voglia di riprendere a leggere Dante, quello stesso che al liceo mi sembrava così ostico e noioso... ma sono sicura che la colpa non era né mia né, soprattutto, di Dante ....ma dell'ignoranza del mio insegnante di Italiano, che ce lo leggeva aiutandosi con un librino dotato di interlinea con la spiegazione del testo!!!
Ascoltando Benigni pensavo che la Divina Commedia potrebbe essere un bel testo da leggere durante una navigazione lunga, tipo la traversata atlantica da Capo Verde ad Antigua per esempio... onda lunga atlantica permettendo!... è un testo lungo e impegnativo... Marco mentre gli comunicavo questo pensiero mi ha guardata con un certo scetticismo, non sulla possibilità di fare la traversata prima o poi, ma sulla Divina Commedia. In ogni modo bisognerà che me ne ricordi se prima o poi dovessimo riuscire ad andarci!!

sabato 24 novembre 2007

* Ammastelliamoci!

Che vergogna!
Perché in Italia non si sa nulla, non si parla, non ci si interessa più a niente, se non alle finte notizie. Si ascoltano un sacco di chiacchiere, ma servono solo a coprire la verità. E la verità, per chi manovra la pseudo-informazione, non si deve sapere. Visitate il blog di Beppe Grillo...e "ammastellatevi" anche voi.


Ma come fare a non farsi imbrogliare? Ugo Bardi , sul sito dell'ASPO/a>, suggerisce un interessante decalogo "antibufala " che dà ottimi spunti...
vi anticipiamo solo il succo "[...] Verificate tutto, verificate di nuovo, e verificate ancora. Per fortuna, oggi l'internet rende possibile verificare le cose con un semplice click del mouse; è solo la nostra pigrizia intellettuale che ce lo può impedire. Se lo fate, vi accorgerete di cose che non avete nemmeno sospettato.[...]

martedì 20 novembre 2007

* Quotidianità e ancora libri

Qui "al muro" si sta piuttosto tranquilli. Il vento in questi giorni non è stato molto forte e le onde causate dai rimorchiatori del Neri e dai barchini che rientrano nei fossi (vedi quartiere Venezia di Livorno), arrivano piuttosto attutite.
Ieri pomeriggio tra le 14:30 e le 16:00, non ne sono sicura perché approfittando di un po' di sole mi sono messa nel pozzetto a leggere, è andata via la corrente. Quando sono tornata sotto coperta, perché oramai il sole era sceso troppo per essere almeno tiepido, mi sono accorta che la lucina che segnala il funzionamento dell'impianto a 220v era spenta, quindi sono andata a controllare la colonnina, e poi il contatore principale... morto! non c'era erogazione... cosa fosse successo resta un mistero, perché poi verso le 22:00 la corrente è tornata. Meno male! perché va bene che ora il motore funziona e le batterie le possiamo ricaricare accendendolo, e che se il sole non è coperto dalle nuvole o si alza un po' di vento possiamo fare affidamento sui pannelli solari e sull'eolico, però vento in questi giorni non ce n'è, il sole è sempre un po' velato e siamo esposti male in questo punto del porto, quindi non avere la 220v da terra è una seccatura.
Ok, fatta la lamentela di rito!
In questi giorni i momenti morti sono frequenti, anche a causa del freddo che non permette di passare molto tempo in coperta, per cui si legge tanto. Visto che, come ho già detto, la nostra libreria è ridotta, quando siamo ormeggiati a Livorno facciamo largo, anzi larghissimo, uso dei servizi della Biblioteca Labronica dei Bottini dell'Olio... La frequenza con cui vado a prendere i libri in prestito è altissima, a volte anche una volta a settimana... diciamo che io i libri li "divoro", Marco scherzando dice che imbroglio, che salto le pagine, perché sono troppo veloce.... la verità è che leggo in tutti i momenti possibili, soprattutto se la storia mi appassiona, anche mentre aspetto che cuocia la pasta...
Camilleri è uno degli autori che prediligo ultimamente: ho letto quasi tutte le storie che non hanno come protagonista il famoso commissario Montalbano, alcune sono davvero esilaranti, "La concessione del telefono" per me vince su tutte. Finite queste ho attaccato con le inchieste di Montalbano seguendo l'ordine cronologico di pubblicazione (eh, sono maniacale, lo so!). Camilleri andando avanti nel tempo si è sempre più lasciato andare nell'uso del dialetto ed è bellissimo, evoca immagini che altrimenti con la lingua italiana non sarebbe possibile esprimere con la stessa forza... mi piacerebbe che continuasse a scrivere per sempre...
Vita di Pi
Tra un "Camilleri" e l'altro leggo di tutto... un libro che ho trovato particolarissimo è "Vita di Pi", di Yann Martel, altro testo che ha il suo posto nella piccola biblioteca di bordo.
E' la storia di Pi, un ragazzo indiano che dopo un tragico naufragio si trova alla deriva su una scialuppa nell'oceano Pacifico, insieme a quattro animali: una zebra ferita, un orango, una iena e una tigre. La loro sfida è la sopravvivenza. Tempo pochi giorni e la tigre fa piazza pulita degli altri animali e Pi è costretto a dividere con lei i pochi metri della scialuppa. Decide di provare ad ammaestrarla. E' un libro spiazzante, imprevedibile e molto bello.

mercoledì 14 novembre 2007

* Libri, compagni fidati

En passant comunichiamo un nuovo spostamento, e solo en passant visto che oramai sembra quasi diventata una consuetudine, quindi non va commentata. Tuttavia ad onor di cronaca postiamo una foto così è possibile a chi ci legge poter immaginare da dove scriviamo.
l'ormeggio al Muro del pianto
Ecco il nuovo ormeggio
, al cosiddetto "Muro del pianto", a causa della forte risacca che si crea in questo punto, soprattutto quando c'è vento forte, con conseguenti ovvi danni alle barche se non le si ormeggia ben lontane dalla banchina... però che bella luce che c'è oggi vero?

Altra novità da comunicare a chi fosse in pensiero per la temperatura dei miei piedi, dalla lontana Irlanda SONO ARRIVATI GLI STIVALI !! Come avevo accennato mi sono dovuta adattare al 38, ma mettendoci una soletta stanno più che bene!

Oggi vorrei dedicare qualche riga ai Libri, dato che la lettura è una delle passioni che io e Marco abbiamo in comune, e che possiamo coltivare soprattutto in inverno.
In barca lo spazio è esiguo, e purtroppo i libri vanno limitati. Sulla Filibusta abbiamo ricavato una piccola libreria eliminando due sportellini, per avere 0,3 mq circa dedicati alla nostra piccola biblioteca, dove i titoli vanno dai libri di cucina alle storie vere o romanzate che parlano di mare, navigatori e pirati, oltre a diversi manuali per il riconoscimento dei pesci, dei cetacei e di tutte le meravigliose creature che popolano il mare.la piccola-grande biblioteca della Filbusta
Non è facile scegliere quali tenere.
Tra quelli che non dovranno mai temere di essere sbarcati, sia per le sue ridottissime dimensioni sia per il suo contenuto e quello che rappresenta per noi, c'è il già citato "Papalagi" del capo samoano Tuiavii di Tiavea.
È un libricino esilarante e atroce sulle fissazioni e i falsi miti dei Papalagi, cioè gli uomini bianchi. Tuiavii, dopo un viaggio fatto agli inizi del 1900 in Europa, dove aveva potuto osservare con sbigottimento e raccapriccio gli usi e costumi del Papalagi, una volta tornato alle Samoa tentò di mettere in guardia il suo popolo dal fascino iniquo dell'occidente. Non era mai stata intenzione di Tuiavii pubblicare i suoi pensieri, ma furono raccolti e dati alle stampe da Erich Scheurmann, un artista tedesco amico di Hemann Hesse fuggito nei mari del sud per evitare la prima guerra mondiale, che nella sua introduzione dice che Tuiavii "considera un errore, un vicolo cieco, tutte le conquiste della cultura europea. Non riesce a capire in cosa consista l'alto valore della cultura europea, dal momento che allontana l'uomo da se stesso, lo rende inautentico, innaturale e peggiore."

PapalagiTra i diversi ammonimenti del saggio capo polinesiano quello contro "il metallo rotondo e la carta pesante, chiamati denaro, [...] la vera divinità del Bianco. [...] Ci sono molti che hanno dato via la loro felicità per denaro, la loro allegria, il loro onore, la loro coscienza, la donna, i figli. Quasi tutti sacrificano la loro salute."
Terribilmente attuale...

Purtroppo non è più in commercio, ma, per chi volesse leggerlo, è disponibile su internet all'indirizzo:

http://www.pedro.it/webs/millelireonline.it/SchedeMOL/2_papalagi/2_papalagi.htm
Al prossimo post...

sabato 10 novembre 2007

* Vento, Motore, e Gamberoni Imperiali

Ricordate che ieri ho chiuso il post dicendo "Prepariamoci a un po' di ballo"? altro che ballo!
Chiuso il post sono andata in coperta a controllare l'ormeggio, il vento aveva continuato a rinfrescare, agitando il mare nel bacino del porto e sollevando una nuvola enorme di sabbia che era accumulata sul lato nord ovest del porto dopo essere stata scaricata da una nave mercantile.
La Filibusta era spinta con forza dal vento su un grosso motoscafo ormeggiato alla nostra destra, col bordo libero molto più alto del nostro, per cui i parabordi sembravano quasi inesistenti, intanto il vento continuava a far arrivare a bordo sabbia e spruzzi d'acqua. Visto che con la spalla dolorante non riuscivo nemmeno a sistemare come si deve i parabordi tra le due barche, e che Marco non c'era perchè era andato in città, ho chiamato i ragazzi del pontile. Meno male che c'erano loro perchè da sola non ce l'avrei fatta: hanno tirato a prua le cime del corpo morto dell'ormeggio alla nostra sinistra che era libero, e messo un'altra cima sulla poppa, sempre a sinistra, in modo da contrastare il vento che, soffiando da nord/nord-ovest ci arrivava al traverso. Così la Filibusta si è allontanata dal "motobagongo", e io ho potuto sistemare meglio i parabordi.
Poi è rientrato il Capitano, e abbiamo cenato col tavolino che vibrava sotto raffica (l'albero trasmette le vibrazioni, dovute al vento, a tutto lo scafo), e l'umore non era dei migliori visto che eravamo ancora col motore smontato.
Durante la serata il vento è andato man mano scemando, fino a calare del tutto durante la notte, infatti, per fortuna, abbiamo dormito benone.
Stamattina la coperta della barca era piena di sabbia, addirittura negli angoli del pozzetto si erano formati dei piccoli cumuli, e naturalmente piena di sale... non si apriva nemmeno il tambucio... ma c'era un bellissimo sole e un'aria frizzante, la giornata si preannunciava dolcissima.
Dopo colazione per prima cosa Marco ha rimontato il motore, di cui ieri aveva ritirato i pezzi riparati dal mago dei fabbri, Romano, e abbiamo provato a farlo ripartire.
Al primo colpo!!! EVVAIIII!... ma era solo un fuoco di paglia dovuto al gasolio rimasto nell'impianto... perchè si è spento e non ne ha voluto più sapere di rimettersi in moto...
finchè...
... nel pomeriggio, verso le 17:00, non sono arrivati Dario e Rubina: Dario è il mago dei motori (serve avere amici maghi come Romano, Dario...) e tra smonta e rimonta, gasolio ovunque, picchia e mena, e una buona tazza di the... alle 19:00... è partitoooooo!!!
La faccia del Capitano ha cambiato espressione... e ora siamo a casa di Dario a cena e festeggiamo con un fantastico e profumato risotto con i gamberoni imperiali.

venerdì 9 novembre 2007

* un nuovo spostamento

Se essere naviganti può significare essere erranti allora noi lo siamo davvero, visto che "erriamo" all'interno del porto di Livorno con una certa frequenza. Oggi ci siamo dovuti spostare e non senza difficoltà, visto che io ho una spalla infiammata e la Filibusta ha il motore smontato. Siamo sempre al pontile, ma una cinquantina di metri più a sud, e la migrazione è avvenuta grazie all'aiuto di un barchino con un bel motore fuoribordo che ci trainava da prua e una serie di amici che hanno aiutato il Capitano nelle fasi dell'ormeggio che si preannunziavano rocambolesche, e che però sono andate più che bene, grazie ai valenti aiutanti e anche al fatto che il libeccio di stamattina era calato e girato a ponentino. Io mi aggiravo sul ponte della Filibusta con un parabordo a palla nell'unica mano utile (la sinistra), sentendomi inetta e del tutto inutile, ma alla fine sono riuscita anche io a fare la mia piccola parte.
Altra novità è che alla colonnina della corrente alternata a cui eravamo attaccati prima e dove torneremo presumibilmente domenica, hanno messo un temporizzatore, ogni 4 ore circa la corrente si stacca direttamente dal quadro elettrico principale, quindi se la vogliamo per più tempo bisogna andare a terra a riattaccarla... l'avranno fatto forse perchè si preoccupano che in barca facciamo una vita troppo sedentaria? che carini vero, a preoccuparsi della nostra salute!
Basta con le polemiche.
Ora cose piacevoli:

  • la prima, ho fatto il mio primo "Bordatino" (per chi non fosse livornese, è una minestra a base di cavolo nero, fagioli borlotti e polenta), usando come cavie il Capitano e i nostri amici Luciano e Sonia del Créme Caravelle e Ale il Padella e Barbarina del Goccia di Mare, appena rientrati da Barcellona dove hanno lasciato la loro barca. Livornesi presenti alla cena 3 su 6, più un pisano/livornese, verdetto sul Bordatino: favorevole... per dirla con Ale, "esagerato, agganawey" (tipica espressione di slang padellese). Per Mami che sicuramente leggerà questo post: poi lo faccio anche a te, ti piacerà. Per chi volesse la ricetta si trova nel sito del Giornale del cibo;
  • la seconda, un libro che ho regalato a Marco, il Capitano, e che ora sto leggendo anche io, "La saggezza del Mare" di Bjorn Larsson che racconta le sue esperienze di navigazione e di vita in barca a vela ed illustra quella che lui chiama la sua "filosofia spicciola da pozzetto", augurandosi di instillare "in qualcuno il desiderio di tentare altre vie, [...] la voglia di prendersi delle libertà con la vita".

Leggendolo mi, anzi ci siamo ritrovati in molti dei suoi pensieri, anche se lui naviga in condizioni molto più estreme rispetto alle nostre, tra il Mare del Nord, l'Irlanda, la Scozia, ma il suo spirito, il suo atteggiamento nei confronti dell'esistenza sono molto vicini ai nostri. Se raccontandoci in questo blog le nostre parole avessero solo un quarto dell'efficacia delle sue, ci potremo ritenere molto soddisfatti.
Mentre scrivo il vento ha girato a nord ovest e ha pure rinfrescato, sotto raffica sono oltre 34 nodi!... vabbè prepariamoci a un po' di ballo, almeno fino a stanotte, poi dovrebbe calare...

martedì 6 novembre 2007

* pensieri per la nostra cara Gaia

L'unica cosa da rilevare di questi ultimi giorni è che al Capitano è venuta la febbre..., quindi il blog ha subito una pausa...ora sta meglio, ma la gola comincia a pizzicare a me!
Ma per fortuna abbiamo una buona scorta di fazzolettini di carta e tachipirina!
Il tempo è stato bello, infatti ho una bella abbronzatura fuori stagione e ho finito 3 libri in pochi giorni...quando si dice bella vita eh! invece no...ho tirato a lucido tutti gli acciai! e ora la spalla destra, che già mi faceva male, mi fa vedere le stelle... ho provato a tenere il braccio appeso al collo per non muoverla, ma ho resistito mezza giornata: c'era la spesa da fare, il bucato che reclamava la lavanderia, e poi bisognava curare il Capitano!
Passiamo ad altro. Passiamo a Gaia e ai suoi problemi, anzi a quelli che le creiamo noi, suoi scellerati inquilini.
Noi, per scelta, non abbiamo la televisione, quindi per tenerci aggiornati utilizziamo internet, andiamo a leggere le notizie su ciò che accade nel mondo in siti tipo quello dell'Ansa. Oggi girellando un po' ci siamo accorti che non c'è nemmeno una parola sul prezzo del petrolio, che sta crescendo vertiginosamente... come mai? perché ne parlano solo a tratti? sta per arrivare ai 100 $ al barile e le previsioni a un anno lo danno a 125 $ (tanto per inciso, nel 2002 costava 25 $ al barile), e sembra che al momento la cosa non sia importante tanto quanto altre che sono costantemente presenti, tipo quanti dollari vale un euro. Abbiamo pensato di mettere un indicatore aggiornato in tempo reale qui nel nostro blog, anche se non lo legge nessuno, o comunque pochi, perché il nostro non è un blog ma un blob...
non sappiamo a voi, ma a noi questa cosa ci preoccupa parecchio, intanto ci siamo attrezzati con pannelli solari e eolico, così da essere autonomi almeno d'estate, ma d'inverno un po' di gasolio è necessario, almeno per il webasto.
Fra altri 5 anni quanto costerà un litro di gasolio?
Capite perché viviamo in barca?
Almeno il fantasma del kilowattora l'abbiamo aggirato...però il petrolio ci preoccupa lo stesso, metti che abbiano ragione quelli dell'ASPO, e ci preoccupa anche lo spreco dell'acqua, ma di questo parliamo un'altra volta.

Per Fabrizio
Ciao Fabri, nonostante le apparenze stiamo bene. Grazie per il suggerimento riguardo agli stivali, ma ho già provveduto. Quelli di gomma resistono nonostante le intemperie, hanno perso un po' l'antisdrucciolo e il blu si sbriciola, ma vanno ancora bene, solo che non sono un granché caldi.
Un abbraccio a te e a tutti gli erchietani, a Rosanna e Ignazio in particolare.

giovedì 1 novembre 2007

* come stare in un calderone che ribolle...

Vento da nord/nord est... 30 nodi e più sotto raffica, e l'acqua del porto ribolle come se fosse in una pentola sul fuoco, schiaffeggia la prua della Filibusta e, sollevata dalle raffiche di vento, la bagna e la sala per benino.
Sotto coperta si sente lo sciabordio come se fossimo in navigazione, la life line sbatte sul passavanti e l'albero vibra... da ieri mattina è così... ci sono dei momenti in cui il vento cala, ma stanotte ha picchiato e si è fatto sentire, abbiamo dormito un po' a tratti, ma abbiamo recuperato stamattina, vista la festività ne abbiamo approfittato.
Alle 8:30 c'era un bel sole che non ci ha fatto indugiare ulteriormente a letto. Dopouna bella colazione a base di caffellatte, pane e marmellate d'uva bianca, uva nera e pere (non ci facciamo mancare niente ... ehehehe) rigorosamente fatte "in barca", ci siamo messi al lavoro.
Il programma del giorno ha previsto lo sbarco della scaletta che porta sotto coperta. Con l'aiuto della drizza della randa l'abbiamo tirata fuori e fatta arrivare sul pontile, poi Marco l'ha portata nel garage-laboratorio dove fa questo tipo di lavori, per sottoporla a un bel trattamento di ringiovanimento: bisognerà pulirla dal materiale fonoassorbente che la riveste, smontarla e carteggiarla, infine ridarle la vernice, la mitica egg shell, per lo meno 5 mani...
Ora vi chiederete, nel frattempo come farete ad entrare ed uscire dalla cabina senza scaletta?...ehhhh, ma il Capitano ha mille risorse: prima di portare via la scaletta ha preso le misure e fatto una dima, ed è tornato dal garage-laboratorio con una bella scaletta provvisoria, che potete vedere qui sotto.
la scaletta sostitutiva con vista motore
Si vede il motore, ma poco male, tanto, come si vede dalla foto, gli manca il carter (la parte davanti, il tappo per dirla terra terra) che è nelle mani del mitico fabbro Romano per riparare l'incrinatura, quindi non possiamo metterlo in moto.
Dopo un lauto pranzo, il Capitano-falegname è tornato al lavoro, mentre io sono rimasta a bordo a lavorare al computer.
Mentre scrivo il vento continua a soffiare, ma per fortuna oggi c'era il sole... quindi tutto bene.
Sono le 19:30...sarà ora che io pensi alla cena... il Capitano tornerà affamato...
Ah, dimenticavo, nel caso (improbabile) che qualcuno si fosse preoccupato per il mio problema a trovare gli stivali, faccio un comunicato ufficiale: li ho comprati su internet, niente di meno che in Inghilterra... e mi sono dovuta adattare al 38, speriamo bene...
vabbè, male che vada, metterò dei calzettoni belli doppi, tanto io il freddo lo patisco.