En passant comunichiamo un nuovo spostamento, e solo en passant visto che oramai sembra quasi diventata una consuetudine, quindi non va commentata. Tuttavia ad onor di cronaca postiamo una foto così è possibile a chi ci legge poter immaginare da dove scriviamo.
Ecco il nuovo ormeggio
, al cosiddetto "Muro del pianto", a causa della forte risacca che si crea in questo punto, soprattutto quando c'è vento forte, con conseguenti ovvi danni alle barche se non le si ormeggia ben lontane dalla banchina... però che bella luce che c'è oggi vero?Ecco il nuovo ormeggio
Altra novità da comunicare a chi fosse in pensiero per la temperatura dei miei piedi, dalla lontana Irlanda SONO ARRIVATI GLI STIVALI !! Come avevo accennato mi sono dovuta adattare al 38, ma mettendoci una soletta stanno più che bene!
Oggi vorrei dedicare qualche riga ai Libri, dato che la lettura è una delle passioni che io e Marco abbiamo in comune, e che possiamo coltivare soprattutto in inverno.
In barca lo spazio è esiguo, e purtroppo i libri vanno limitati. Sulla Filibusta abbiamo ricavato una piccola libreria eliminando due sportellini, per avere 0,3 mq circa dedicati alla nostra piccola biblioteca, dove i titoli vanno dai libri di cucina alle storie vere o romanzate che parlano di mare, navigatori e pirati, oltre a diversi manuali per il riconoscimento dei pesci, dei cetacei e di tutte le meravigliose creature che popolano il mare.
Non è facile scegliere quali tenere.
Tra quelli che non dovranno mai temere di essere sbarcati, sia per le sue ridottissime dimensioni sia per il suo contenuto e quello che rappresenta per noi, c'è il già citato "Papalagi" del capo samoano Tuiavii di Tiavea.
È un libricino esilarante e atroce sulle fissazioni e i falsi miti dei Papalagi, cioè gli uomini bianchi. Tuiavii, dopo un viaggio fatto agli inizi del 1900 in Europa, dove aveva potuto osservare con sbigottimento e raccapriccio gli usi e costumi del Papalagi, una volta tornato alle Samoa tentò di mettere in guardia il suo popolo dal fascino iniquo dell'occidente. Non era mai stata intenzione di Tuiavii pubblicare i suoi pensieri, ma furono raccolti e dati alle stampe da Erich Scheurmann, un artista tedesco amico di Hemann Hesse fuggito nei mari del sud per evitare la prima guerra mondiale, che nella sua introduzione dice che Tuiavii "considera un errore, un vicolo cieco, tutte le conquiste della cultura europea. Non riesce a capire in cosa consista l'alto valore della cultura europea, dal momento che allontana l'uomo da se stesso, lo rende inautentico, innaturale e peggiore."
Tra i diversi ammonimenti del saggio capo polinesiano quello contro "il metallo rotondo e la carta pesante, chiamati denaro, [...] la vera divinità del Bianco. [...] Ci sono molti che hanno dato via la loro felicità per denaro, la loro allegria, il loro onore, la loro coscienza, la donna, i figli. Quasi tutti sacrificano la loro salute."
Terribilmente attuale...
Purtroppo non è più in commercio, ma, per chi volesse leggerlo, è disponibile su internet all'indirizzo:
http://www.pedro.it/webs/millelireonline.it/SchedeMOL/2_papalagi/2_papalagi.htm
Al prossimo post...
1 commento:
ma dai, io ce l'ho da qualche parte questo librettino, da tanti anni, adesso vado a cercarlo... :-)
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