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martedì 31 marzo 2009

* Amici del BLU

Dopo numerose promesse, scambi di mail e di incontri virtuali nei rispettivi blog domenica 22 marzo finalmente è avvenuto il tanto sospirato incontro con Kix, Simone e Belva appassionati del mare come noi, esperti subacquei ognuno con la sua predilezione particolare: Kix ama osservare le meravigliose creature marine piccole e grandi, e le immortala scattando fantastiche foto, mettendo a dura prova la pazienza di Simone, che invece ama immergersi alla ricerca appassionata di relitti, Belva adora avere il blu sopra la testa e intorno a sé, quel blu che lo rimette al mondo ogni volta vi si immerge o che semplicemente guarda da lontano.


Sono arrivati in fila indiana uno dietro l'altro, camminando sulla banchina carichi di doni, proprio come i Re Magi... doni golosi per i Filibustieri che li aspettavano a bordo e doni amorevoli per il piccolo delfino che nuota nella mia panciotta: una "bola chiama angeli", di quelle che si tengono appese al collo con un lungo filo perché si appoggino sul ventre e che muovendosi fanno un suono dolce e sottile che secondo le donne messicane trattiene gli angeli accanto al bimbo, e un libro di storie di mare per bambini...


non potevano essere più dolci e affettuosi!!!

Insieme a noi c'era Monica, soprannominata immediatamente "cuggì" da Belva in onore della nostra parentela, altra donna di mare che completava alla grande il gruppo di "malati del blu".
Quello che doveva essere un pranzo frugale a causa della cambusa semi vuota, in vista di una nostra imminente partenza per un viaggio terrestre (di cui racconterò nel prossimo post), a base di Pasta alla Siciliana della nonna Bianca, Spiedini di Involtini e Insalata di rinforzo, si è trasformato in un banchetto grazie a due bottiglie di Primitivo di Manduria, un puzzolentissimo e ottimo pecorino di fossa, e una profusione di mignon per tutti i gusti arrivati dritti dritti da Viterbo.
Le foto mancano... in quel momento né io né Kix abbiamo pensato a farle... troppa acquolina...
Il bel sole di inizio primavera, dopo pranzo ci ha spinto a smaltire le calorie ingerite e a fare una passeggiata seguendo la lunghissima banchina del porto di Livorno, dove da qualche giorno erano ormeggiate delle navi militari, che sono state prontamente visitate, e stavolta le foto (le uniche della giornata) ci sono!!!
Ecco due scatti che provano che sono venuti davvero, non me lo sono immaginato...




Una bellissima giornata... speriamo ce ne siano altre presto, la prossima tocca a noi...
Aggiunta delle 21:21... due cose: 1. mancava solo Tatuanja, della quale però ho potuto sentire la bellissima voce al telefono (davvero Tania, hai una bellissima voce);
2. Belva, ho dimenticato di raccontare qualcosa? mi sembrava che a tavola tu avessi detto con aria minacciosa: "Questa la racconto nel blog", forse qualcosa di compromettente per qualcuno? io proprio non me lo ricordo, pensaci tu!

lunedì 23 marzo 2009

1° Facebook User Sailing Event (I FUSE)


Andrea Messersì di NAVIGAMUS si è fatto coinvolgere nell'organizzazione della I° Facebook Users Sailing Event (su cui ha scritto un post a cui potete accedere cliccando sul link qui sopra) e ci ha chiesto di "rilanciare" sul nostro blog questa notizia.



Pur essendo dei pentiti di FB, nel senso che ci siamo stati per pochi mesi e poi abbiamo cancellato il nostro account per motivi su cui non mi dilungo perché sarebbe inutile e fuori luogo, ci prestiamo volentieri ad "ospitarlo".

Ecco qui il testo del suo comunicato:

1° Facebook User Sailing Event (I FUSE) - si chiamerà così il primo evento di vela completamente organizzato per mezzo del popolarissimo social network che sta “impazzando” nel nostro paese. Infatti tra gli appassionati di vela non sono pochi quelli che amano navigare ….. sul web! Al contrario, molti di loro avendo già familiarità con le moderne tecnologie nautiche (GPS, cartografia elettronica, bollettini meteo via satellite, PC a bordo ecc.), vedono il web come la naturale estensione di uno spazio infinito in cui mantenere ed alimentare i contatti con tutti gli amici del proprio equipaggio. In particolare su Facebook proliferano alcune centinaia di gruppi che spaziano dai fan dei principali team della Coppa America alle meno note squadre agonistiche locali passando per i semplici amanti del charter fino ad arrivare ai navigatori solitari. Da qui ad organizzare l’iniziativa il passo è stato breve (si fa per dire!) per Gianni “Tex” Tessaro che nei mesi passati ha creato e tenuto vivo il relativo gruppo facendolo crescere fino alla ragguardevole quota attuale di poco meno di 3000 velisti. Il programma della manifestazione prevede in linea di massima per sabato 16: distribuzione delle t-shirt della manifestazione, veleggiata, lunch alla fonda, aperitivo, buffet, festa serale danzante ed altre attività mentre domenica 17 l’evento si concluderà con una veleggiata/regata, lunch e premiazioni. L’evento è aperto a tutti, non serve essere “lupi di mare” nè avere una barca propria, è sufficiente quella di conoscenti oppure noleggiarla insieme gli amici o scegliere l’imbarco singolo alla cabina con una delle società che si sono rese disponibili per l'evento: Bamboo Sailing, Barcamica, Horca Myseria, Liguria Charter, Lungarotta, Malditerra Velaclub, Straripa. Insomma un weekend all’insegna della voglia di mare e di vela, della voglia di incontrarsi oltreché sul web anche in banchina ed in boa nella splendida cornice di Portovenere.
Per “imbarcarsi” in questa “avventura” scrivete a 1fuse@libero.it: riceverete le info dell’evento e un modulo d'iscrizione individuale.

giovedì 19 marzo 2009

* Il mare di fine inverno e la pesca col giacchio

Domenica scorsa siamo stati sulla spiaggia di Marina di Vecchiano, tra la foce del fiume Serchio e Viareggio.
La stanno pulendo, con le ruspe (!!!!), dall'enorme quantità di legna e bambù portati a mare dai fiumi vicini e poi risputati sulla spiaggia dalle mareggiate.
Purtroppo in mezzo alla massa di rifiuti naturali, oltre agli alberi interi, piuttosto inquietanti da vedere arenati sulla battigia, c'era tanta ma tanta schifezza prodotta dall'uomo: scarpe, scaldabagni, sedie rotte, copertoni con e senza cerchione, bombole del gas, e un immensa varietà di forme e dimensioni di oggetti di plastica.
Questo tristissimo spettacolo non l'ho immortalato, a differenza di Kix che lo ha fatto egregiamente in altri lidi (è proprio il caso di dirlo), potete vedere le sue bellissime foto qui.
Per fortuna c'erano altre cose belle da osservare e cogliere con il "terzo occhio".
Un gruppo di bellissimi cani che si allenavano al salvamento

e numerosi pescatori dediti al giacchio...


un'antica rete da pesca di forma circolare che viene lanciata a mano aiutandosi con una torsione del busto, un gesto che, se fatto a regola d'arte, risulta elegante e bellissimo da ammirare.


Il giacchio, chiamato anche iacco, jacco, sparviero o rezzaglio, si raccoglie con le mani utilizzando una procedura ben precisa che ne favorisce la successiva apertura al momento dell'uso e, una volta raccolta, si lancia in acqua aiutandosi con la torsione del busto. Il peso dei piombi posizionati nel perimetro esterno, fa si che l'estremità della rete cali velocemente in assetto parallelo alla superficie, mentre il centro che non ha pesi aggiuntivi, ma una corda per il recupero, forma il vertice di un grande cono che disorienta il pesce.
Una volta raggiunta la profondità sufficiente, il pescatore recupera la rete per mezzo della corda che ne permettono il restringimento all'estremità inferiore, chiudendo la base del cono e formando un sacco che imprigiona definitivamente il pesce, il quale può essere agevolmente issato a terra o a bordo della barca su cui ci si trova.



Quella col giacchio è un tipo di pesca antichissimo, di cui è documentato l'uso intensivo nelle acque del Lago Trasimeno fino alla fine del 1800, poi l'avvento di altri tipi di rete, più efficaci e meno impegnative fisicamente, ha definitivamente soppiantato questo affascinante strumento che oggi rimane soltanto una fonte di attrazione turistica, infatti è oggetto di una manifestazione con una gara di lancio.

In Italia ora è proibito nelle acque dolci o interne ma è ammesso, per legge, in mare ed è ancora utilizzato con successo nelle vicinanze delle le foci dei fiumi e dei torrenti.
Può avere una maglia e una circonferenza totale di varie dimensioni in relazione alla grandezza dei pesci che si intende pescare.
I giacchi più usati hanno una circonferenza di 14/16 metri, e vi si possono catturare anche cefali e spigole o altri pesci simili di notevoli dimensioni.

I pescatori che domenica erano sulla spiaggia prendevano dei pesciolini adatti alla frittura, che qui chiamano crognoli, probabilmente novellame di latterino, raccogliendoli in retini messi a mezz'acqua come questo qui sotto


usati per tenere i pesciolini vivi e puliti dalla sabbia



Tutte le informazioni storico-tecniche sul giacchio sono tratte dal sito http://www.rezzaglio.com dove, chi fosse interessato, può trovare moltissimo altro ancora.

Per finire tre immagini della legna e del bambù accumulatisi sulla spiaggia


qualcuno col bambù ha anche provato a farci una capanna...

venerdì 6 marzo 2009

* Oncrodòbolo!!!!

Agli inizi di febbraio Tatuanja di NSD mi segnalò che Lonely Planet lanciava un premio dedicato a tutti i blog che avessero il viaggio come tema centrale: non era di nessuna importanza che fossero viaggi stratosferici, anzi, potevano esservi descritte anche semplicemente le bellezze più vicine a casa.
Non si trattava di un premio con soldi, onori e gloria, lo scopo fondamentale era quello di entrare in contatto con i blog più interessanti e validi secondo il pubblico di internet. Tra le varie categorie ce n'era una dedicata ai blog in lingua italiana.
Io all'epoca reputai giusto nominare TURISMO LENTO, l'interessante e originale blog di Carmine Volpe, che propone sempre itinerari originali e fuori dalle mete comuni, e glielo segnalai.
E oggi cosa scopro??? che siamo stati nominati anche noi, e che assieme al blog di Carmine siamo tra i primi 5 blog in lingua italiana che si disputano la finale!!!
Ecco spiegato il titolo del post: Oncrodobolo, vale a dire Incredibile pronunciato con le sole "O"...
Io continuo a votare per Carmine, per le stesse motivazioni che ho esposto sopra, e anche perché credo che lo meriti più di noi che non parliamo solamente di viaggi, ma chi di voi vorrà votare noi (o anche Carmine) potrà farlo andando nel sito della Lonely Planet, cliccando sul loghino che vedete qui sotto...

lunedì 2 marzo 2009

* La Grande Madre Acqua

L'acqua è una sostanza importantissima per la vita sulla terra, e anche se la scienza non è ancora riuscita a capire completamente le relazioni tra l'acqua e la vita, è in acqua e grazie all'acqua che la vita ha avuto origine e dove non c'è acqua non c'è vita...

Nelle culture primitive l’acqua fu considerata il principio femminile della fertilità; già Talete di Mileto (624 - 546 a.C) iniziò una riflessione scientifico-filosofica sulla natura designando l’acqua come elemento primordiale, in quanto l’acqua spenge il fuoco, scioglie la terra e assorbe l’aria. Considerando che ogni elemento combinandosi con l’acqua dava luogo ad ogni essere del sistema vivente, sosteneva che doveva esso stesso essere originato dall’acqua, e che da quest’ultima nasce la vita, così nel mare come nel grembo della madre.

L'acqua è sicuramente il mio elemento. Quella di mare in particolare.
Quando nuoto mi sento bene, nel "mio"...
Una cosa che mi ha sempre colpito è la curiosa corrispondenza
tra la percentuale d'acqua che ricopre il globo terrestre e quella che compone il corpo umano, il 70% circa in entrambi i casi.

E allora, quale miglior modo per tenermi in forma fisica e psichica che partecipare ad un corso di nuoto per gestanti?

*immagine tratta dal web

Ho cominciato venerdì, e la sensazione di entrare in acqua, seppur dolce, è stata magnifica, come anche quella di nuotare...
vedere "le pancione" sotto il pelo dell'acqua è molto suggestivo, appena potrò farò delle foto, la mia non si vedrà, ma tanto per ora è tra le più piccole.
oggi ci torno, non vedo l'ora... e ancora di più non vedo l'ora di poter fare una bella nuotata in mare, ma per quello ci vuole tempo.