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mercoledì 26 novembre 2008

* Hai sete ? Passa prima dalla cassa...

acqua
Proclamata nel 1993 dall'Assemblea delle Nazioni Unite, ogni anno il 22 marzo si celebra la Giornata Mondiale dell'Acqua: perché la carenza di acqua è una emergenza mondiale e in alcune aree del pianeta è una vera e propria catastrofe.
Nei paesi occidentali si stima che il minimo vitale a persona siano 50 litri di acqua al giorno, necessari per i bisogni primari come bere, cucinare, lavarsi. Ma nel mondo una persona su sei non ha accesso a questa quantità, e ogni giorno TREMILA OTTOCENTO bambini (provate a contare fino a tremiaottocento!!) muoiono perchè non hanno acqua potabile e non hanno a disposizione servizi igienico-sanitari appropriati.
L'acqua non è ancora un diritto, e la negazione di questo diritto è anche la negazione del diritto alla salute, alla dignità umana, al cibo, in una parola il diritto alla vita.
Mentre si parla delle stime per l'anno 2025 in cui circa 1,8 miliardi di persone vivranno in Paesi o regioni con assoluta mancanza d'acqua, e del fatto che oltre due terzi dell'intera popolazione mondiale potrebbero dover fronteggiare una situazione di scarsità; mentre la gestione sostenibile, efficiente ed equa di limitate risorse idriche diventa una delle sfide centrali di questo secolo assieme al riconoscimento del diritto universale all'acqua come elemento centrale per lo sviluppo umano e strumento di lotta alla povertà, i nostri governanti annusano l'odore dell'oro del futuro... e si preparano a "far galleggiare le loro papere"...

Ieri ho ricevuto per email questo articolo a firma di Rosaria Ruffini, docente di teatro allo Iuav di Venezia (Istituto Universitario di Architettura di Venezia)

rosaria ruffini
[* attenzione c'è un errore nel richiamo alla legge: l'articolo 23-bis fa parte della Legge 133 del 6 agosto 2008 e non del D.L. 112-2008 che è il decreto attuativo della suddetta legge.]
come ha scritto, giustamente, chi mi ha mandato la mail...

Hai sete ? Passa prima dalla cassa...

9 commenti:

kix ha detto...

La butto lì...senza nessuna fede politica in ballo, davvero.
Ok che tutto è un business, ma mi viene in mente ciò che mi diceva la prof di economia ambientale all'università. Al giorno d'oggi ciò che è gratis o che costa poco si spreca o si butta via. Guardate solo a come inquiniamo l'aria. La diamo per scontata, non costa nulla e anche se è fondamentale per la vita la stiamo rendendo irrespirabile. Abbiamo invece imparato a spegnere di più la luce e a tagliare i consumi di energia solo quando è diventata carissima.
Ve l'ho buttata lì come spunto per ulteriori riflessioni e discussioni, però dovremmo davvero tutti provare a vivere su una barca per rendersi conto di quanto è importante e soprattutto facile non sprecare l'acqua.

Valeria, Marco e Sara, i Maramei ha detto...

@ Kix, quello che dici è vero, le cose che non toccano le nostre tasche si danno per scontate, si sprecano, si rovinano. Avere rispetto di una risorsa preziosa come l'acqua che è necessaria alla vita, è una cosa che andrebbe insegnata ai bambini, perché ti assicuro che gli adulti non sono tanto ricettivi sull'argomento, anche quando passano una settimana in barca, non c'è verso che imparino ad aprire poco il rubinetto, è troppo radicata l'abitudine ad averne in quantità. Il risparmio lo abbiamo ottenuto mettendo una pompa a pedale! e grazie al fatto che dal 2008 a Portoferraio l'acqua si paga a parte sul costo dell'ormeggio!
Però secondo me non è questa la strada. Non si può vendere a caro prezzo una risorsa pubblica con il pretesto di insegnarne l'uso consapevole.
Basta osservare il comportamento della Veolia di Latina: ottiene la gestione dell'acqua locale e aumenta le bollette del 300%, e a chi protesta manda vigilantes armati e carabinieri a staccare i contatori!!! Una cosa del genere non è ammissibile, una società che distribuisce servizi primari non deve creare dividendi, a fine anno il bilancio deve andare in pari e gli utili vanno reinvestiti nella stessa società, altrimenti sarà la nostra fine, pagheremo anche l'aria.
La Francia ci ha provato e ora fa marcia indietro: la Mairie di Parigi vota di nuovo per annullare la privatizzazione che è stata fatta.
Il discorso, alla fine, è sempre lo stesso: il dio denaro impera...

kix ha detto...

eh gia! :(

annaB-1 ha detto...

quando sono venuta in barca ho pensato che una delle soluzioni potebbe mettere una pompa a pedale anche ai lavandini di casa, il tuo Marco potrebbe bevrettarne una casalinga! Baci

Viviana B. ha detto...

Che tristezza infinita!
Purtroppo, però, mi trovo in accordo con Kix: siamo talmente abituati a dar valore solo a ciò che costa (economicamente), che diamo per scontato tutto ciò che... non ha prezzo!
Un abbraccio, ciao!

Viviana B. ha detto...

Dimenticavo... Da me c'è l'ormai ennesimo premio che ti aspetta!

Baol ha detto...

:(

Valeria, Marco e Sara, i Maramei ha detto...

@ Mami secondo me un passo sarebbe insegnare ad usarla...

@ Viviana se davvero la privatizzeranno vedrai che terremoto... altro che i rifiuti di Napoli...
Vengo a vedere il premio... :o)

@ Baol non c'è mai fine...

Viviana B. ha detto...

Secondo me, se davvero la privatizzassero, si rivivrebbe con l'acqua quello che già si è visto con negozi e supermercati: in un primo momento i "colossi" hanno tenuto bassi i prezzi, così da sbaragliare la concorrenza e diventare di fatto dei semi-monopolisti (quanti negozi di generi alimentari sono rimasti aperti? Quante latterie? Quante cartolerie?...). Poi, una volta che tutti i piccoli negozianti sono scomparsi (così come scomparirebbero i piccoli proprietari di quote acqua) moooolto casualmente i prezzi sono schizzati alle stelle: niente concorrenza uguale a decido io che prezzo fare. E i risultati li stiamo vedendo.
Speriamo che almeno con l'acqua non si arrivi a tanto!
Bacioni bella!